Lo Zafferano

La coltivazione dello zafferano

23 giugno 2017

Per una migliore qualità del prodotto, l’Azienda Agricola Mercuri Mario pratica la più impegnativa e laboriosa coltivazione annuale dello zafferano.


ANNUALE

ANNUALE - oggi praticata solo in poche zone d'Italia e sconosciuta all'estero, in quanto più impegnativa e laboriosa ma che consente di ottenere una migliore qualità del prodotto. Sin dall'inizio è stata utilizzata dall'Azienda Agricola Mercuri Mario. In agosto, manualmente con l'uso di piccole zappe, si estraggono i cormi (bulbi) dal terreno; quindi si procede alla mondatura e alla selezione: si eliminano i bulbi che mostrano segni di infezione parassitaria, quelli con diametro inferiore ai 2-2,5 cm (dette “mezzanelle”) possono essere reimpiantati solo per la riproduzione di nuovi bulbi per l'anno successivo in quanto difficilmente produrranno fiori. Nel terreno, già lavorato in primavera, fresato e concimato con prodotti naturali (essendo vietato l'uso di qualsiasi fertilizzante durante il ciclo vegetativo), si formano solchi profondi 15-20 cm e distanti l'uno dall'altro 25-30 cm, si pongono in essi i bulbi e si ricopre il terreno. È opportuno effettuare la rotazione della coltura, così da fornire maggiori risorse alle piante. Con le prime piogge di settembre spuntano i getti con le prime foglie filiformi e, nel giro di circa 10 giorni, nella seconda metà di ottobre compaiono i primi fiori, che vanno raccolti manualmente.


PLURIENNALE

Tecnica di coltivazione più diffusa. Prevede che i bulbi vengano prelevati dal terreno ogni determinato periodo di anni (quattro in Sardegna, sette in Grecia). La preparazione del terreno è la stessa rispetto alla coltivazione annuale; l'unica differenza è nel posizionamento dei bulbi all'interno del solco, che devono essere posti a una distanza di circa 12 cm per lasciare spazio a quelli nuovi che si formeranno nel corso degli anni. Il vantaggio è rappresentato dai minori costi di gestione in termini di manodopera e dimensioni del terreno, che possono essere ridotte, ma la pianta con il passare degli anni ha minori risorse; inoltre non si può effettuare il controllo della diffusione dei parassiti. Tutto ciò si traduce in una qualità della spezia inferiore rispetto a quella proveniente da una coltivazione annuale ma più economica.


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